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105. UN REGALO AI LETTORI

 

       

UN REGALO AI LETTORI



UN INQUADRAMENTO PSICOLOGICO 

DELLA PERSONA IN OTTO

TIPOLOGIE.

  

  GLI ASTENICI 

 

  Sono caratterizzati da uno stato di esaurimento psicofisico in cui compaiono stanchezza e scoraggiamento, associati, talvolta, ad altri disturbi psiconevrotici.   Asseriscono di sentirsi incapaci di qualsiasi attività. Tendono ad abbandonarsi supinamente alla loro condizione senza fare nulla per modificarsi. 

Possiamo risalire alla causa:  astenici dopo surmenage muscolare, dopo choc o traumatismo affettivo,  dopo surmenage intellettuale, in seguito a perdita di liquidi organici (sangue, liquido seminale, eccessiva sudorazione sfibrante). Qualsiasi sforzo appare penoso a questi soggetti, riluttanti all'attività, al movimento.

In essi, l'astenia nell'area della sessualità può presentare i seguenti sintomi:  mancanza di erezione, eiaculazione precoce o ritardata o assente, polluzioni notturne durante il sonno con sensazioni orgasmiche, perdite involontarie di sperma durante il giorno durante gli sforzi dell'alvo e della minzione. E' sempre presente una marcata flessione o addirittura un crollo totale della libido. del desiderio sessuale.   Sul versante psichico si può manifestare una forma di debolezza unita a irritazione nevrotica, che può essere  addebitata  ad una reale alterazione fisiopatologica del sistema nervoso. 

 

 

   GLI ANSIOSI 

 

Dal punto di vista fisiologico, sono caratterizzati da un sentimento di insicurezza piuttosto indefinibile e permeato di inquietudine mimica. Sul piano dell'affettività e delle emozioni,  sussiste in loro una condizione struggente di incertezza, che si accompagna sovente a sensazioni di smarrimento, di tensione e costrizione fisica, vissute come se pesasse su di loro un un pericolo imminente. 

Sono apprensivi, inquieti, agitati. Per chi la prova concretamente , l’ansia è un sentimento complesso  Consiste in una condizione di insicurezza, d’inquietudine e d’incertezza permeata di pessimismo e anche di di dolore morale. Questo stato diventa patologico se esacerbato. Fisicamente, si manifesta con spasmi muscolari che interessano sia la muscolatura liscia che quella volontaria. Il malato trema, ha le gambe come spezzate;  presenta dispnea, tachicardia senza causa, sudorazione, spasmi alla glottide, epigastrici, vescicali, a volte pollachiuria e diarrea. 

Nell'area della psichiatria ogni patologia si tinge di angoscia, che può presentarsi allo stato puro nella  nevrosi di angoscia, oppure camuffata in fobie o in nevrosi ossessiva, mascherata nell'ipocondria; comunque, evidente in tutte le psicosi.

 

 

I  DEPRESSI  

 

 Come l'ansia incarna la sofferenza del vivere, così la depressione traduce    in sentimento di interiorità esistenziale la sofferenza del morire.                                     Il dramma   della morte viene per così dire anticipata al rallentatore. La depressione ha un suo vissuto esistenziale che fa l'uomo consapevole  della morte fenomenica, ritmata dalla malattia con le sue tappe di attesa e  speranza, illusione e delusione: l’uomo si sente prigioniero dell'ineluttabile.  La depressione corrisponde a una flessione del livello umorale abituale.  Il depresso prova tristezza, malinconia, stanchezza del vivere.  Una sensazione di noia profonda di una vita senza scopo o attrattiva. 

Sono le prime avvisaglie della depressione. Subentrano poi l'indifferenza, l'apatia, tendenza al suicidio, sensazione di precipitare nel vortice folle di  un vivere nevrotico e disperatamente assurdo.Il sentimento depressivo è un fenomeno abbastanza comune in psicopatologia. Viene percepito dal soggetto depresso come un attacco alla propria integrità a  ogni livello della personalità, intellettuale, emozionale, affettiva, relazionale. Sintomi soggettivi, l'inibizione, il desiderio di morte e il dolore morale.

 

 

   I VOLUBILI

 

La caratteristica di essere volubile negli affetti e nelle decisioni è un tratto dominante  del mondo di oggi, la cui parola d’ordine è cambiare, viaggiare, impegnarsi in attività sempre diverse, in amori o amicizie che vanno e vengono. .

I tratti comuni della volubilità si ritrovano ovunque e ad ogni latitudine. Sono persone nervose che non sanno adattarsi alla realtà del presente. Impulsivi e affaccendati, lavorano a scatti. Sono degli  incostanti, con cambiamenti frequenti di professione. Mutano affetti e simpatie; desiderosi di emozioni profonde.

Possono essere spenderecci, vanitosi, aperti a divertimenti; con grandi progetti. Possedere un carattere dolce, quieto, pacifico, remissivo; oppure, dittatoriale, autoritario, per lo mano in apparenza; sempre, comunque, mutevole, ambivalente, con note di irritabilità capricciosa, associata a tristezza e scoraggiamento. 

Sessualmente appaiono un po’ manierati, cerimoniosi, predisposti a mentire con naturalezza, addirittura in buona fede; mentalmente lascivi, libidinosi, capricciosi, volubili nei desideri; tristi, ma anche allegri, e alternano allegria a tristezza. Generalmente il desiderio sessuale è in aumento, anche eccessivo.

 

 

  I TIMIDI

La timidezza è l'atteggiamento che riflette il turbamento emotivo e il disagio nelle relazioni sociali caratteristico  delle persone che hanno scarsa considerazione di se stessi, insicurezza e anche mancanza di fiducia nel loro prossimo. negli altri.

Lo stato emotivo dei timidi consiste una forma di timore non troppo evidente, che si manifesta alla presenza di estranei,  oppure di persone culturalmente o socialmente elevate. Questa condizione emotiva conduce a un modo di fare inibito (non farsi notare, non contraddire, non parlare dei propri affari, non confidarsi) fino a giungere al balbettio, all'arresto momentaneo della memoria e della riflessione, al sudore, al tremito e ad altre simili manifestazioni somatiche.

Questa condizione caratteriale cela nel suo profondo la paura con tutti i suoi satelliti, apprensione, inquietudine, tremore, nervosismo...che si manifestano anche nel rapporto sessuale.

Non mancano tuttavia  posizioni estreme, opposte di ostinazione, testardaggine, temerarietà, aggressività  impulsiva,  che nascono proprio da timidezza giunta all’esasperazione e che si manifesta in modo opposto, in aggressività. 

La timidezza è un'emozione complessa, acquisita molto spesso nell'infanzia, generalmente a causa di una educazione errata, iperprotettiva, che porterà il soggetto a conflitti interiori, a complessi di inferiorità e di colpa, quindi di aggressività, e a fuggire il più possibile i contatti sociali.

   

 

I COLLERICI  

La collera è una reazione affettiva di grande intensità,  con eccitazione verbale e psicomotoria aggressiva, che può andare crescendo di tono fino a raggiungere manifestazioni violente difficilmente controllabili, come il trascendere a vie di fatto, urla imprecanti, rotture di oggetti, atti offensivi, brutalità,  percosse.

Tutto ciò riflette in modo parossistico l'esplosione di un turbamento emotivo impulsivo. Il collerico stesso è la prima vittima della propria collera, che lo rende prigioniero, "cattivo" (lat. captivus significava prigioniero nel mondo romano), e che può  accompagnarsi anche a evidenti  disordini fisiologici e neurovegetativi. Siamo nell'area dei disturbi psichici minori dell'istinto sociale, dove la cattiveria è collocata al vertice della piramide patologica come atto censurabile. 

 

Ma il collerico non è propriamente un cattivo, cioè l'opposto di buono, in cui la litigiosità diventa per così dire il pane quotidiano della cattiveria. La sua collera caratteriale può dipendere da fattori costituzionali predisponenti, iperemotività, impulsività, schizoidia e altri; e\o da fattori acquisiti,  malattie,  intossicazione alcolica o da stupefacenti, traumi del cranio, errori educativi, fatti stressanti che perdurano, frustrazioni esistenziali e così via...

In realtà, il tipo collerico costituzionalmente è un ardente simpaticotonico, con emotività estrovertita,  stenica, esuberante.  E' eccitabile, impulsivo, violento, suscettibile; ma anche affettuoso, generoso, compassionevole, socievole. Espansivo, affettuoso, ignora la musoneria, il risentimento, il rancore. Buontempone, animatore, ha bisogno di divertirsi, ama i piaceri della tavola. 

Fiducioso verso gli altri, onesto, ingenuo, ha molta franchezza e una eccezionale simpatia per la vita. Ama il cameratismo e diventa attaccabrighe se è ostacolato, perché preferisce venire a vie di fatto, agire piuttosto che discutere, essendo contrario ai ragionamenti formali.

 

 

  GLI IMPUDICHI  

 

Sono individui che non posseggono  il senso del pudore, non si vergognano o provano avversione per  ciò che può offendere il pudore.  Esistono nella nostra società   delle cose che il pudore vieta di nominare o di fare in pubblico, come denudarsi, defecare, urinare , o scoprire e mostrare alla gente i genitali, coire o masturbarsi in pubblico,cantare canzoni sconce, ostentare cose pornografiche.

 

In passato,  gli etnologi evoluzionisti hanno sostenuto che il vestirsi ha avuto origine da esigenze di carattere ambientale utilitario e non dalla moralità  sociale. 

Ricerche etnografiche più recenti, invece,  hanno dimostrato che il pudore, come sentimento morale, domina in varie forme in quasi tutte le culture conosciute. Anche presso le popolazioni autoctone dei paesi caldi, dove vige il costume della nudità, il pudore come sentimento etico o religioso può manifestarsi separando gli adolescenti dalle giovinette puberi, compiendo il rapporto coniugale o partorire in luogo chiuso, in capanne o case rudimentali.

Da ciò si desume che il pudore è uno dei primi sentimenti dell’uomo normale. 

 

Diversa, invece, è l'impudicizia, l’esasperazione esibizionistica e psiconevrotica delle manifestazioni sessuali naturali e di tutto ciò che ruota intorno al sesso.

Alla base dell'impudicizia esiste un impulso nevrotico, la tendenza ad azioni irriflessive e mal controllate da parte della volontà. Ciò corrisponde a una pulsione profonda sessuale o, meglio ancora, caratteriale. 

Esistono degli impudichi mitomani, bugiardi per ingannare solo se stessi e per i quali l'esibizione delle proprie cose è un mezzo abituale per abbellirsi la vita.

La mitomania è inizialmente uno dei mezzi di seduzione dell'isterico, la cui vita gli appare costantemente sotto aspetti straordinari e brillanti. Esistono infatti degli impudichi isterici, con emotività patologia istantanea, colorata di autosuggestione  ed eterosuggestione morbosa totale. Sono dei nervosi con apertura ristretta. 

Lo stesso si può dire degli impudichi nervosi frivoli o sfasati, che polarizzano l'attenzione su poche soddisfazioni, intensissime e raffinate per loro, tra le quali troviamo l'amore per la pornografia, le sconcezze, il malsano e il macabro. Esistono poi degli impudichi iperemotivi, nel quali l'emotività, spinta all'estremo, può dominare tutti gli altri aspetti della personalità, con un eretismo sensoriale diffuso e una inibizione insufficiente. 

Nell'inquadramento terapeutico che segue, ci interesseremo degli impudichi lascivi, gelosissimi e minacciosi, che ridono come stupidi e si comportano in modo anomalo fino al delirio impudico.

Poi, degli impudichi sentimentali erotici intelligenti, artisti sensibili che amano e cercano la simpatia e le cose esoteriche. Infine, degli impudichi impertinenti, piuttosto scurrili, fantasiosi e lascivi, anche spaventati, ma sempre iperloquaci, che sentono il bisogno e il gusto di mordere.  

 

 

I DELIRANTI EROTICI

Fino a questo punto siamo rimasti in un quadro che coincide più o meno con la normalità psichica psichiatrica o psicoanalitica, o con i suoi confini (bordeline). Con i deliranti erotici, ora, ci spostiamo veramente al di là del limite, in condizioni di salute e di comportamento anomali. Passiamo da comportamenti nevrotici a comportamenti psiconevrotici in cui  sussiste un’alterazione dell’esperienza reale.

Il paziente delirante valuta in modo anormale sia la precisione delle sue percezioni come l’esattezza dei suoi pensieri: egli deduce conclusioni erronee a proposito della realtà esterna al suo Io interiore; e ciò avviene anche quando si trova faccia a faccia e a confronto diretto con una realtà del tutto opposta e contraria.

La prova del comportamento psicotico del delirante erotico consiste nel rifiuto, da parte del soggetto, del carattere patologico dell’allucinazione sensoriale, delle idee stesse obiettivamente deliranti e  come tali riconosciute ovunque da qualsiasi persona normale che si ispiri al buon senso comune.

Nell'inquadramento terapeutico che segue, ci interesseremo dei deliranti erotici gai e mitomani eccitati al coito che,  con gusto esibizionista, godono nel masturbarsi di fronte alla loro donna e anche in pubblico.

 Poi, dei deliranti erotici  incapaci di resistere agli impulsi e che, al coito, prediligono l'onanismo, essendo psicolabili a livello  infantile epilettici con disturbi sessuali associati.

Infine dei deliranti euforici chiacchieroni furiosi che, eccitati da eretismo sessuale insistente ossessivo, hanno l'abitudine di toccarsi i genitali.  In costoro, nei periodi di tranquillità sessuale non cessa l'abitudine di vantarsi della propria potenzialità sessualità  inventando delle prestazioni esagerate e inesistenti.

Generalmente, si tratta di soggetti giovani che appaiono apparentemente sani. Si riconoscono per l'erotomania, definibile come l'illusione delirante di essere amati. La loro immaginazione è  popolata di donne bellissime che si fanno in quattro per essere amate.  

 

                                                         

 

 

 

 

 

 

 

 

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